PREMESSA
I fratelli Zabreri sono tra i rarissimi maestri scalpellini medioevali di cui si conosce il nome nel territorio piemontese. Forse non artisti ma certamente abilissimi artigiani essi hanno monopolizzato la produzione lapidea religiosa nel marchesato di Saluzzo nel XV secolo.
Fonte di primario interesse più volte indagata da studiosi ma mai in modo organico e organizzato e soprattutto mai in forme coerentemente collegate al territorio in cui nacquero e operarono.
Questo progetto / programma nasce dall’iniziativa di un gruppo di lavoro aperto che vuole coinvolgere il maggior numero di soggetti per approfondire le conoscenze sull’arte degli Zabreri sotto profili ampi e multidisciplinari. Il progetto propone infatti di indagare e coordinare le ricerche sotto il profilo religioso, artistico, storico, geografico e sociale cercando di coinvolgere molti soggetti che già si sono avvicinati agli Zabreri o a tematiche pertinenti.
Non si tratta però solo di ricerca, ma anche di calare il progetto nella attualità cercando risvolti e collegamenti con l’arte contemporanea e la cultura locale.
Non saranno secondari inoltre risvolti di valorizzazione del territorio e quindi di promozione turistica ed economica. Non un progetto avulso dalla realtà ma con forti contatti e collegamenti con la vita dei luoghi via via interessati dai “lavori”. Quindi anche iniziative artistiche, feste e manifestazioni oltreché convegni, ricerca, pubblicazioni e mostre.
Un programma complesso, forse un po’ ambizioso, organizzato su un primo triennio che permette di affrontarlo nei sui ampi risvolti. Forse si potrà anche proseguire oltre e comunque il materiale e le iniziative potranno fornire elementi di interessi anche per il futuro.
LA PRO LOCO DI SAN DAMIANO MACRA:
FINALITA’ DELL’ENTE E PRINCIPALI ATTIVITA’
L'ente capofila dell'iniziativa è la Pro Loco di San Damiano Macra che opererà unitamente al Comune di San Damiano Macra,all’Unione Montana Valle Maira e ad Espaci Occitan.
La Proloco ha come finalità la promozione turistica e culturale del territorio.
A fronte di attività di tipo ludico ricreativo quali l'organizzazione delle feste patronali, la Pro Loco ha da sempre affiancato o alternato nel programma annuale eventi legati alla promozione del territorio quali piccole mostre etnoantropogiche in campo agricolo durante la manifestazione Festa dell'Autunno" che oltre che "castagnata" è anche un importante momento di incontro e vendita dei prodotti locali. Più recentemente è stata inaugurata la manifestazione Froumage en Val Mairo che promuove l'attività casearia dei produttori di valle.
Dal 1987 è stata realizzata con mezzi minimali (ben 200'000 lire di budget), a cura della Proloco di San Damiano Macra, la “Mostra i f.lli Zabreri, la pietra come arte” periodicamente integrata dall'ach. Dino Oggero ed esposta in loco, fino ad oggi, in occasione delle varie ricorrenze;
La Pro Loco di San Damiano negli ultimi anni ha avviato fattive collaborazioni con le associazioni degli altri comuni, con la Parrocchia di San Damiano e con le amministrazioni della media valle Maira, mirate alla promozione del territorio. Nel 2015 si è avviata, congiuntamente alla compagnia del buon Cammino e le amministrazioni di media Valle Maira, il progetto Anen Anen che vede come ente capofila la Pro Loco di Seles.
Proprio il ciclo di eventi formativi degli operatori svoltosi nella primavera 2015 nell'ambto di AnenAnen ha contribuito molto a risvegliare interessi legati alla conoscenza del territorio sotto molti profili quali il paesaggio, la natura, la storia, la tradizione locale e l'arte. Sono partite iniziative da parte di varie associazioni e gruppi di volontari sia di sviluppo della rete sentieristica che nell'abito del recupero della cultura locale. Importante sotto questo profilo l'azione svolta dall'associazione Escartoun che, con la collaborazione del comune di San Damiano Macra, ha promosso il restauro di 8 su 20 affreschi votivi del pittore itinerante Giors Boneto (1800) su diversi edifici privati presenti nelle borgate di San Damiano. In questo caso si sono coinvolti i proprietari degli edifici che hanno sostenuto parte della spesa e sono stati affiancati nelle procedure burocratiche di richiesta delle autorizzazioni e ricerca degli operatori abilitati al restauro.
Non è forse la considerazione che la cultura "dà da Mangiare" ad aver promosso queste attività, ma che questo risveglio dell'interesse rivolto alla storia e cultura locale, alle tradizioni ed alla natura possa risvegliare un orgoglio ormai sopito dell'abitare a San Damiano e credere nel territorio e nelle sue potenzialità.
Varie iniziative locali, a partire dalla seconda metà degli anni '80 sono state intraprese sul tema degli Zabreri calamitando l’attenzione di un turismo interessato all’arte:
-nel 1987 è stata realizzata, a cura della Proloco di San Damiano Macra, la “Mostra i f.lli Zabreri, la pietra come arte” periodicamente integrata dall'ach. Dino Oggero ed esposta in loco, fino ad oggi, in occasione delle varie ricorrenze;
-nel 1994 è stato pubblicato il libro Paie, Paiere, Lotou, San Damian en Val Mairo, di Secondo Garnero e “I f.lli Zabreri, la pietra come arte” di Dino Oggero;
-nel 2002 il Comune di Cartignano e San Damiano Macra hanno promosso il progetto “Circuito storico-naturalistico dei maestri scalpellini Zabreri sec. XV – Arch. Dino Oggero – Geom. Giorgio Einaudi.
- l’apertura ai turisti nelle estati del 2014 e 2015 del Castello di Cartignano (privato) del sec.XV, in cui la Pro Loco di San Damiano ha sostenuto la pro Loco locale durante i lavori e le manifestazioni;
FINALITA’ DEL PROGETTO
La finalità del progetto è di creare un ciclo di eventi dedicati alla figura dei F.lli Stefano, Costanzo e Maurizio Zabreri, scultori della pietra nel secolo XV. Originari di Pagliero (frazione di San Damiano Macra), nella seconda metà del ‘400 aprirono un'officina di arredi lapidei per le chiese delle vallate alpine e nei centri di pianura.
Loro opere, consistenti in portali, architravi, acquasantiere, fonti battesimali, croci rogazionali, si possono ritrovare nelle varie vallate cuneesi: valle Po (Revello, Envie, Barge), valle Bronda (Brondello), valle Varaita (Piasco, Rossana, Isasca, Brossasco, Frassino, Valmala, Melle, Rore, Sampeyre, Casteldelfino, Bellino), valle Maira (Villar San Costanzo, Dronero, San Damiano Macra, Pagliero, Canosio, Elva), valle Grana (Caraglio, Valgrana, San Pietro di Monterosso Grana), valle Stura (Aisone), e in pianura: Saluzzo (chiostro di San Giovanni), Manta, Scarnafigi, Monasterolo, Villanova Solaro, Savigliano, Fossano (Santa Maria del Salice), Tarantasca, Cuneo (Portale di San Francesco, Santa Maria del Bosco e Sant'Ambrogio), oltre a molte altre non ancora censite.
L’evento è inteso come un insieme di iniziative da realizzare in un periodo temporale di piu’ anni finalizzate ad incentivare il turismo culturale anche a lungo periodo, a dimostrazione che con la cultura è possibile far cambiare le cose.
I FRATELLI ZABRERI
Si conosce il nome dei fratelli Stefano, Costanzo e Maurizio Zabreri grazie a un prezioso manoscritto del 2 giugno 1455, col quale furono affidati i lavori per la costruzione del "portalismaioris ecclesie parrocchialis sanctorum pontii et andree de dragonerio".
La pergamena, scritta in latino con caratteri gotici, è conservata nell'archivio comunale di Dronero ed è l'unica testimonianza certa che attesti quale fu l'officina che monopolizzò nel XV secolo la lavorazione della pietra nelle vallate del marchesato di Saluzzo, e non solo.
I tre fratelli sono denominati "de Zabreris de Paglierio", cioè provenienti dal vallone di Pagliero di San Damiano Macra e con maggiore precisione dalla borgata Chiabrieri. Nella trascrizione latina il cognome è riportato con una improbabile "z" come iniziale, che è da intendersi come una deformazione del "ch" occitano più simile alla dizione dialettale "Chabrìe" (da leggere Ciabrìe).
Tale difficoltà di trascrizione del cognome si trova anche in un altro documento del 7 aprile 1453, che riporta l'approvazione e la conferma degli statuti delle comunità di San Damiano e Pagliero, in cui compare quale "ambaxiatoribus et capitulatoribus et nuntiiscomunitatis" un JacoboJabreri.
E' possibile cogliere da queste poche righe come il problema della trascrizione dei termini dialettali é da sempre esistito; nel passato accentuato dall'uso di una lingua ufficiale, il latino, che ormai non aveva più alcun legame con la lingua parlata dalla comunità e più recentemente dalle forzate italianizzazioni dei termini in epoca fascista che, ancora oggi, storpiano la toponomastica dei luoghi della valle.
Normalmente viene sempre proposta la dizione "Zabreri" che, pur non corrispondendo alla vera fonetica dialettale, è da considerare ormai classica e più diffusamente conosciuta.
Sebbene non possano essere considerati Scultori di un epoca già rinascimentale, esso sono stati abilissimi artigiani, maestri scalpellini, e Valligiani che seppero sviluppare al meglio il proprio lavoro fino a tramandarlo nel tempo. Essi costituirono infatti una scuola o, meglio, una grande "bottega artigiana" che elaborò uno stile unico e particolare, e divenne nota e molto attiva dalla prima metà del sec.XV fino ai primi decenni del '500.
MOTIVAZIONI DELL'INIZIATIVA
L’iniziativa è un’opportunità unica e straordinaria per lo sviluppo territoriale, un’idea che parte dal passato e dalla millenaria storia di San Damiano per incentivare la ripresa, la cultura come mezzo per attirare un turismo sensibile e sostenibile.
San Damiano, per la sua collocazione geografica all’interno della Valle Maira, fatica a risolvere le criticità del momento e vuole aprirsi a nuovi percorsi per mettere in rete le eccellenze del proprio territorio che sono uno straordinario patrimonio storico, artistico e architettonico.
La capacità di adattamento della popolazione a vivere in luoghi marginali e quasi inospitali, a fatto si che gli abitanti per poter sopravvivere si adattassero a cambiamenti, di fatto i Fratelli Zabreri erano degli agricoltori che si sono trasformati in scultori, questa capacità di cambiamento vuole essere ripresa da questo progetto, le caratteristiche naturali del territorio comunale non permettono a San Damiano di compete con i comuni dell’alta valle in termini turistici, pertanto l’offerta va diversificata e da qui nasce l’idea del progetto culturale finalizzato a soddisfare le esigenze di un turista diverso, quello interessato non solo al paesaggio ed alla natura, ma anche alla cultura, all'arte ed alla storia.
DESCRIZIONE DELL’INIZIATIVA E DELLE ATTIVITA’ PREVISTE
Azione 1: LA RICERCA CULTURALE
In primo luogo è sembrato fondamentale approfondire la ricerca sugli Zabreri. Molte infatti sono le pubblicazioni, sia di carattere generale che di carattere settoriale che hanno indagato il tema, ma è mancato un momento di riflessione specifica e organica sul tema.
L’approfondimento della ricerca:
conferenze sul periodo storico artistico culturale del secolo in cui operarono gli Zabreri. Vedere se è auspicabile che inizino sin da ora o se è meglio siano tenute nel periodo estivo in concomitanza delle manifestazioni.
Raccolta del materiale
Creazione di una biblioteca tematica e raccolta del materiale sia in forma libraria che immateriale, legato al tema al fine di avere una visione complessiva di quanto pubblicato sin’ora,
Catalogazione dei beni
Vi sono varie forme attualmente di catalogazione dei beni culturali e monumentali, in primis i Quaderni dei beni monumentali della Provincia di Cuneo, esemplarmente redatti dal Perotti.
Appare utile però avere una catalogazione specifica delle opere, utile sia per capirne la diffusione sul territorio ma anche la varietà. Questa catalogazione è anche alla base dell’azione 4: “I luoghi degli Zabreri”
Raccolta delle informazioni e organizzazione organica del materiale prodotto in pubblicazioni e mostre
Il risultato finale della ricerca culturale dovrebbe convergere verso la pubblicazione di quaderni tematici annuali che organicamente andranno a creare una raccolta di testi sugli Zabreri. Si propongono quaderni annuali o biennali in quanto questo permetterà maggiore flessibilità nelle pubblicazioni senza dover attendere la fine della ricerca.
I quaderni verranno affiancati dalla stampa di pannelli espositivi che verranno utilizzati sia in modo permanente presso la Canonica Medioevale della Chiesa di Pagliero che in sede di eventi temporanei, e in un secondo tempo non appena raggiunta una qualità e quantità di materiale sufficiente potranno essere esposti in mostre temporanee presso i vari “luoghi degli Zabreri”. Bellissimo sarebbe fino a Mantova ……per colpa del duca di Mantova che occupo la valle Maira con truppe Sabaude, napoletani e spagnoli nel 1597, si ebbe la fine della storia.
Azione 2: LA CREAZIONE DI EVENTI
Un po’ di “Circenses” è indispensabile al fine sia di avvicinare un pubblico più vasto che per ricercare collegamenti con l’attualità artistica del territorio provinciale al fine di attualizzare per così dire il messaggio degli zabreri.
PENSIERI DI PIETRA
E’ in corso di organizzazione il primo evento estivo che colleghi l’arte scultorea contemporanea agli antichi scalpellini: il 15 luglio 2016 verrà organizzata la prima manifestazione “PENSIERI DI PIETRA”.
Si tratta di festa/convegno della durata di tre giorni durante la quale una ventina di scultori, modellatori, ceramisti e operatori nel tridimensionale lavoreranno per le strade e piazze del paese eseguendo opere che saranno donate al comune per essere vendute (asta?) al fine di contribuire alla realizzazione del museo dedicato agli Zabreri. Durante tale manifestazione per questi operatori sarà possibile esporre altre loro opere che potranno vendere. C’è la concreta possibilità di far intervenire le scuole ma soprattutto gli allievi del corso di scultura dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Per questa attività specifica si sta studiando la fattibilità di proporla anche a Cuneo e Dronero logicamente gestita dai relativi comuni. Si uniranno alla manifestazione artistica anche momenti di festa (musica, canti e balli) e di approfondimento culturale.
La manifestazione avrà una cadenza annuale.
Azione 3: I LUOGHI DEGLI ZABRERI
Rendere concreti e visitabili i luighi degli Zabreri è stato uno dei primi pensieri del gruppo di lavoro. Le cave, la borgata, i luoghi religiosi dovranno essere collegati e messi in rete al fine di creare un percorso turistico che non in ultimo crei indotto economico.
SULLE TRACCE DEGLI ZABRERI
Il progetto prevede l’allestimento di due percorsi museali/paesaggistici tematici, l’uno collocato nell’alto vallone di Pagliero tra le cave e le vie di discesa del materiale, e l'altro nel cuore del vallone dalla Chiesa antica e il villaggio Chiabrieri. I percorsi a loro volta andranno ad integrarsi e collegarsi con altri sentieri già segnalati, sia a livello locale (sentiero del Podio) e sia vallivo che intervallivo (i Percorsi Occitani e la G.T.A.)
Quindi il sentiero proseguirà verso la borgata Arnaud (casa della confraternita medioevale di muotuo soccorso) passando davanti alla Croce Balisan. Dagli Arnaud salirà ai Chiabrieri, villaggio natale degli Zabreri (edifici e munificio medioevale), per poi ridiscendere alla Chiesa.
I LUOGHI DELI ZABRERI
La scultura in pietra nel medioevo in valle Maira. Portali in pietra, croci rogazionali, tetes coupées, capitelli e colonne sono presenti in tutta la valle e potranno essere collegati da un itinerario ideale e flessibile di vista.
In valle grana certamente si potrà attivare un itinerario tematico più preciso legato ai fonti battesimali. In Valle Grana da Caraglio a Castelmagno si hanno tra i più bei fonti battesimali e acqua santiere di produzione del laboratorio Zabreri. Un quaderno tematico, un deplian, punti informativi presso le opere giuderanno il turista alla visita.
VISITA VIRTUALE DEI LUOGHI
Utilizzando la tecnologia di googlephoto e googlemaps si geolocalizzeranno le opere degli Zabreri e si potranno previsionare. Questo sarà un utile struimento di informazione per il turista “culturale” che potrà poi visitare realmente i luoghi degli Zabreri mettendo forse in moto anche un po’ di economia.
INTERVENTI DI RESTAURO DEL SITO DELLE TRE CHIESE DI PAGLIERO
Sito che raccoglie nel suo insiemi elementi di notevole interesse storico e architettonico: l’antico cimitero a terrazzi sul versante roccioso che è quasi un unicum per la sua estensione e racchiude al suo interno una cappella con la lapide romana. La chiesa parrocchiale medioevale che pur non così appariscente rispetto ad altri edifici religiosi coevi presenti in valle conserva diversi elementi scultorei nascosti in stile Zabreri e l’affresco di San Cristoforo nel sottotetto. La canonica medioevale con archi romanici e gotici, la cucina con camino, l’accesso alla torre campanaria che crea un insieme vernacolare ancora intatto di ambienti medievali ristretti e magnificamente conservati in quanto inutilizzati se non come ricovero di paglia dai primi dell’ottocento. Non ultima la chiesa Parrocchiale ottocentesca che rappresenta un importante momento della vita del vallone che in quel periodo era nel suo massimo fulgore demografico. Al suo interno contiene il fonte battesimale degli Zabreri.
Certamente uno studio organico e un progetto di valorizzazione su tutto questo complesso sarebbe molto interessante ma esula dalle dimensioni di questo progetto.
Unico intervento previsto è il restauro di alcuni vani che costituivano la canonica medioevale.
PROGRAMMA TEMPORALE
Il programma temporale dell'iniziativa si sviluppa inizialmente su tre anualità con ipotesi di prosieguo per i successivi due anni. In realtà saranno probabilmente necessari almeno cinque anni per sviluppare tutte le tematiche e c’è già chi pensa al collegamento con il 2028 e i mille anni di storia della Valle Maira.
RISULTATI ATTESI E RICADUTE DELL’INIZIATIVA
In primis il risultato atteso sarà un approfondimento della ricerca e della conoscenza, migliorare la conoscenza culturale di una collettività aumenta la consapevolezza sulle potenzialità del territorio e dovrebbe/potrebbe far germogliare nuove ulteriori iniziative anche in campo economico.
Non un progetto avulso dalla realtà ma con forti contatti e collegamenti con la vita dei luoghi via via interessati dai “lavori”. Quindi anche iniziative artistiche, feste e manifestazioni oltreché convegni, ricerca, pubblicazioni e mostre.
Quindi in via più diretta, nel trennio, si avranno manifestazioni ed eventi che, oltre a portare direttamente sul territorio ospiti e turisti in cerca di svago e cultura, esse attireranno l’attenzione sui luoghi e quindi si spera che collaboreranno con un più vasto sistema di iniziative a innescare nuove economie sia nell’area montana della valle Maira e Grana prime protagoniste delle opere degli Zabreri, sia in tutto il comprensorio dell’ex marchesato di Saluzzo e del territorio di Cuneo.
Nello specifico si intende:
-favorire azioni di valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali in modo da incentivare il processo di sviluppo locale;
-promuovere modelli innovativi di gestione del patrimonio culturale creando una rete di collegamento tra realtà locali;
-sviluppare la valorizzazione delle risorse culturali senza agire in situazione di emergenza, ma a seguito di programmazione e pianificazione;
-promuovere interventi capaci di diversificare, riqualificare ed innovare l’offerta di cultura ed accrescere attraverso la cultura i processi produttivi di altri settori (industria turistico ricettiva, commercio, artigianato).
DESTINATARI
Il bacino di utenza in primis coincide con l’area di attvità degli Zabreri che va dalla valle Stura alla valle Po ed in pianura fino a Cuneo e tutto il Saluzzese. Un area di oltre 100'000 abitanti e con numerosi turisti.
Il progetto si rivolge quindi a:
I fratelli Zabreri sono tra i rarissimi maestri scalpellini medioevali di cui si conosce il nome nel territorio piemontese. Forse non artisti ma certamente abilissimi artigiani essi hanno monopolizzato la produzione lapidea religiosa nel marchesato di Saluzzo nel XV secolo.
Fonte di primario interesse più volte indagata da studiosi ma mai in modo organico e organizzato e soprattutto mai in forme coerentemente collegate al territorio in cui nacquero e operarono.
Questo progetto / programma nasce dall’iniziativa di un gruppo di lavoro aperto che vuole coinvolgere il maggior numero di soggetti per approfondire le conoscenze sull’arte degli Zabreri sotto profili ampi e multidisciplinari. Il progetto propone infatti di indagare e coordinare le ricerche sotto il profilo religioso, artistico, storico, geografico e sociale cercando di coinvolgere molti soggetti che già si sono avvicinati agli Zabreri o a tematiche pertinenti.
Non si tratta però solo di ricerca, ma anche di calare il progetto nella attualità cercando risvolti e collegamenti con l’arte contemporanea e la cultura locale.
Non saranno secondari inoltre risvolti di valorizzazione del territorio e quindi di promozione turistica ed economica. Non un progetto avulso dalla realtà ma con forti contatti e collegamenti con la vita dei luoghi via via interessati dai “lavori”. Quindi anche iniziative artistiche, feste e manifestazioni oltreché convegni, ricerca, pubblicazioni e mostre.
Un programma complesso, forse un po’ ambizioso, organizzato su un primo triennio che permette di affrontarlo nei sui ampi risvolti. Forse si potrà anche proseguire oltre e comunque il materiale e le iniziative potranno fornire elementi di interessi anche per il futuro.
LA PRO LOCO DI SAN DAMIANO MACRA:
FINALITA’ DELL’ENTE E PRINCIPALI ATTIVITA’
L'ente capofila dell'iniziativa è la Pro Loco di San Damiano Macra che opererà unitamente al Comune di San Damiano Macra,all’Unione Montana Valle Maira e ad Espaci Occitan.
La Proloco ha come finalità la promozione turistica e culturale del territorio.
A fronte di attività di tipo ludico ricreativo quali l'organizzazione delle feste patronali, la Pro Loco ha da sempre affiancato o alternato nel programma annuale eventi legati alla promozione del territorio quali piccole mostre etnoantropogiche in campo agricolo durante la manifestazione Festa dell'Autunno" che oltre che "castagnata" è anche un importante momento di incontro e vendita dei prodotti locali. Più recentemente è stata inaugurata la manifestazione Froumage en Val Mairo che promuove l'attività casearia dei produttori di valle.
Dal 1987 è stata realizzata con mezzi minimali (ben 200'000 lire di budget), a cura della Proloco di San Damiano Macra, la “Mostra i f.lli Zabreri, la pietra come arte” periodicamente integrata dall'ach. Dino Oggero ed esposta in loco, fino ad oggi, in occasione delle varie ricorrenze;
La Pro Loco di San Damiano negli ultimi anni ha avviato fattive collaborazioni con le associazioni degli altri comuni, con la Parrocchia di San Damiano e con le amministrazioni della media valle Maira, mirate alla promozione del territorio. Nel 2015 si è avviata, congiuntamente alla compagnia del buon Cammino e le amministrazioni di media Valle Maira, il progetto Anen Anen che vede come ente capofila la Pro Loco di Seles.
Proprio il ciclo di eventi formativi degli operatori svoltosi nella primavera 2015 nell'ambto di AnenAnen ha contribuito molto a risvegliare interessi legati alla conoscenza del territorio sotto molti profili quali il paesaggio, la natura, la storia, la tradizione locale e l'arte. Sono partite iniziative da parte di varie associazioni e gruppi di volontari sia di sviluppo della rete sentieristica che nell'abito del recupero della cultura locale. Importante sotto questo profilo l'azione svolta dall'associazione Escartoun che, con la collaborazione del comune di San Damiano Macra, ha promosso il restauro di 8 su 20 affreschi votivi del pittore itinerante Giors Boneto (1800) su diversi edifici privati presenti nelle borgate di San Damiano. In questo caso si sono coinvolti i proprietari degli edifici che hanno sostenuto parte della spesa e sono stati affiancati nelle procedure burocratiche di richiesta delle autorizzazioni e ricerca degli operatori abilitati al restauro.
Non è forse la considerazione che la cultura "dà da Mangiare" ad aver promosso queste attività, ma che questo risveglio dell'interesse rivolto alla storia e cultura locale, alle tradizioni ed alla natura possa risvegliare un orgoglio ormai sopito dell'abitare a San Damiano e credere nel territorio e nelle sue potenzialità.
Varie iniziative locali, a partire dalla seconda metà degli anni '80 sono state intraprese sul tema degli Zabreri calamitando l’attenzione di un turismo interessato all’arte:
-nel 1987 è stata realizzata, a cura della Proloco di San Damiano Macra, la “Mostra i f.lli Zabreri, la pietra come arte” periodicamente integrata dall'ach. Dino Oggero ed esposta in loco, fino ad oggi, in occasione delle varie ricorrenze;
-nel 1994 è stato pubblicato il libro Paie, Paiere, Lotou, San Damian en Val Mairo, di Secondo Garnero e “I f.lli Zabreri, la pietra come arte” di Dino Oggero;
-nel 2002 il Comune di Cartignano e San Damiano Macra hanno promosso il progetto “Circuito storico-naturalistico dei maestri scalpellini Zabreri sec. XV – Arch. Dino Oggero – Geom. Giorgio Einaudi.
- l’apertura ai turisti nelle estati del 2014 e 2015 del Castello di Cartignano (privato) del sec.XV, in cui la Pro Loco di San Damiano ha sostenuto la pro Loco locale durante i lavori e le manifestazioni;
FINALITA’ DEL PROGETTO
La finalità del progetto è di creare un ciclo di eventi dedicati alla figura dei F.lli Stefano, Costanzo e Maurizio Zabreri, scultori della pietra nel secolo XV. Originari di Pagliero (frazione di San Damiano Macra), nella seconda metà del ‘400 aprirono un'officina di arredi lapidei per le chiese delle vallate alpine e nei centri di pianura.
Loro opere, consistenti in portali, architravi, acquasantiere, fonti battesimali, croci rogazionali, si possono ritrovare nelle varie vallate cuneesi: valle Po (Revello, Envie, Barge), valle Bronda (Brondello), valle Varaita (Piasco, Rossana, Isasca, Brossasco, Frassino, Valmala, Melle, Rore, Sampeyre, Casteldelfino, Bellino), valle Maira (Villar San Costanzo, Dronero, San Damiano Macra, Pagliero, Canosio, Elva), valle Grana (Caraglio, Valgrana, San Pietro di Monterosso Grana), valle Stura (Aisone), e in pianura: Saluzzo (chiostro di San Giovanni), Manta, Scarnafigi, Monasterolo, Villanova Solaro, Savigliano, Fossano (Santa Maria del Salice), Tarantasca, Cuneo (Portale di San Francesco, Santa Maria del Bosco e Sant'Ambrogio), oltre a molte altre non ancora censite.
L’evento è inteso come un insieme di iniziative da realizzare in un periodo temporale di piu’ anni finalizzate ad incentivare il turismo culturale anche a lungo periodo, a dimostrazione che con la cultura è possibile far cambiare le cose.
I FRATELLI ZABRERI
Si conosce il nome dei fratelli Stefano, Costanzo e Maurizio Zabreri grazie a un prezioso manoscritto del 2 giugno 1455, col quale furono affidati i lavori per la costruzione del "portalismaioris ecclesie parrocchialis sanctorum pontii et andree de dragonerio".
La pergamena, scritta in latino con caratteri gotici, è conservata nell'archivio comunale di Dronero ed è l'unica testimonianza certa che attesti quale fu l'officina che monopolizzò nel XV secolo la lavorazione della pietra nelle vallate del marchesato di Saluzzo, e non solo.
I tre fratelli sono denominati "de Zabreris de Paglierio", cioè provenienti dal vallone di Pagliero di San Damiano Macra e con maggiore precisione dalla borgata Chiabrieri. Nella trascrizione latina il cognome è riportato con una improbabile "z" come iniziale, che è da intendersi come una deformazione del "ch" occitano più simile alla dizione dialettale "Chabrìe" (da leggere Ciabrìe).
Tale difficoltà di trascrizione del cognome si trova anche in un altro documento del 7 aprile 1453, che riporta l'approvazione e la conferma degli statuti delle comunità di San Damiano e Pagliero, in cui compare quale "ambaxiatoribus et capitulatoribus et nuntiiscomunitatis" un JacoboJabreri.
E' possibile cogliere da queste poche righe come il problema della trascrizione dei termini dialettali é da sempre esistito; nel passato accentuato dall'uso di una lingua ufficiale, il latino, che ormai non aveva più alcun legame con la lingua parlata dalla comunità e più recentemente dalle forzate italianizzazioni dei termini in epoca fascista che, ancora oggi, storpiano la toponomastica dei luoghi della valle.
Normalmente viene sempre proposta la dizione "Zabreri" che, pur non corrispondendo alla vera fonetica dialettale, è da considerare ormai classica e più diffusamente conosciuta.
Sebbene non possano essere considerati Scultori di un epoca già rinascimentale, esso sono stati abilissimi artigiani, maestri scalpellini, e Valligiani che seppero sviluppare al meglio il proprio lavoro fino a tramandarlo nel tempo. Essi costituirono infatti una scuola o, meglio, una grande "bottega artigiana" che elaborò uno stile unico e particolare, e divenne nota e molto attiva dalla prima metà del sec.XV fino ai primi decenni del '500.
MOTIVAZIONI DELL'INIZIATIVA
L’iniziativa è un’opportunità unica e straordinaria per lo sviluppo territoriale, un’idea che parte dal passato e dalla millenaria storia di San Damiano per incentivare la ripresa, la cultura come mezzo per attirare un turismo sensibile e sostenibile.
San Damiano, per la sua collocazione geografica all’interno della Valle Maira, fatica a risolvere le criticità del momento e vuole aprirsi a nuovi percorsi per mettere in rete le eccellenze del proprio territorio che sono uno straordinario patrimonio storico, artistico e architettonico.
La capacità di adattamento della popolazione a vivere in luoghi marginali e quasi inospitali, a fatto si che gli abitanti per poter sopravvivere si adattassero a cambiamenti, di fatto i Fratelli Zabreri erano degli agricoltori che si sono trasformati in scultori, questa capacità di cambiamento vuole essere ripresa da questo progetto, le caratteristiche naturali del territorio comunale non permettono a San Damiano di compete con i comuni dell’alta valle in termini turistici, pertanto l’offerta va diversificata e da qui nasce l’idea del progetto culturale finalizzato a soddisfare le esigenze di un turista diverso, quello interessato non solo al paesaggio ed alla natura, ma anche alla cultura, all'arte ed alla storia.
DESCRIZIONE DELL’INIZIATIVA E DELLE ATTIVITA’ PREVISTE
Azione 1: LA RICERCA CULTURALE
In primo luogo è sembrato fondamentale approfondire la ricerca sugli Zabreri. Molte infatti sono le pubblicazioni, sia di carattere generale che di carattere settoriale che hanno indagato il tema, ma è mancato un momento di riflessione specifica e organica sul tema.
L’approfondimento della ricerca:
- Cicli di conferenze tematiche di approfondimento
- Raccolta del materiale
- Catalogazione dei beni
- Raccolta delle informazioni e organizzazione organica del materiale prodotto in pubblicazioni e mostre
conferenze sul periodo storico artistico culturale del secolo in cui operarono gli Zabreri. Vedere se è auspicabile che inizino sin da ora o se è meglio siano tenute nel periodo estivo in concomitanza delle manifestazioni.
Raccolta del materiale
Creazione di una biblioteca tematica e raccolta del materiale sia in forma libraria che immateriale, legato al tema al fine di avere una visione complessiva di quanto pubblicato sin’ora,
Catalogazione dei beni
Vi sono varie forme attualmente di catalogazione dei beni culturali e monumentali, in primis i Quaderni dei beni monumentali della Provincia di Cuneo, esemplarmente redatti dal Perotti.
Appare utile però avere una catalogazione specifica delle opere, utile sia per capirne la diffusione sul territorio ma anche la varietà. Questa catalogazione è anche alla base dell’azione 4: “I luoghi degli Zabreri”
Raccolta delle informazioni e organizzazione organica del materiale prodotto in pubblicazioni e mostre
Il risultato finale della ricerca culturale dovrebbe convergere verso la pubblicazione di quaderni tematici annuali che organicamente andranno a creare una raccolta di testi sugli Zabreri. Si propongono quaderni annuali o biennali in quanto questo permetterà maggiore flessibilità nelle pubblicazioni senza dover attendere la fine della ricerca.
I quaderni verranno affiancati dalla stampa di pannelli espositivi che verranno utilizzati sia in modo permanente presso la Canonica Medioevale della Chiesa di Pagliero che in sede di eventi temporanei, e in un secondo tempo non appena raggiunta una qualità e quantità di materiale sufficiente potranno essere esposti in mostre temporanee presso i vari “luoghi degli Zabreri”. Bellissimo sarebbe fino a Mantova ……per colpa del duca di Mantova che occupo la valle Maira con truppe Sabaude, napoletani e spagnoli nel 1597, si ebbe la fine della storia.
Azione 2: LA CREAZIONE DI EVENTI
Un po’ di “Circenses” è indispensabile al fine sia di avvicinare un pubblico più vasto che per ricercare collegamenti con l’attualità artistica del territorio provinciale al fine di attualizzare per così dire il messaggio degli zabreri.
PENSIERI DI PIETRA
E’ in corso di organizzazione il primo evento estivo che colleghi l’arte scultorea contemporanea agli antichi scalpellini: il 15 luglio 2016 verrà organizzata la prima manifestazione “PENSIERI DI PIETRA”.
Si tratta di festa/convegno della durata di tre giorni durante la quale una ventina di scultori, modellatori, ceramisti e operatori nel tridimensionale lavoreranno per le strade e piazze del paese eseguendo opere che saranno donate al comune per essere vendute (asta?) al fine di contribuire alla realizzazione del museo dedicato agli Zabreri. Durante tale manifestazione per questi operatori sarà possibile esporre altre loro opere che potranno vendere. C’è la concreta possibilità di far intervenire le scuole ma soprattutto gli allievi del corso di scultura dell’Accademia Albertina di Belle Arti di Torino. Per questa attività specifica si sta studiando la fattibilità di proporla anche a Cuneo e Dronero logicamente gestita dai relativi comuni. Si uniranno alla manifestazione artistica anche momenti di festa (musica, canti e balli) e di approfondimento culturale.
La manifestazione avrà una cadenza annuale.
Azione 3: I LUOGHI DEGLI ZABRERI
Rendere concreti e visitabili i luighi degli Zabreri è stato uno dei primi pensieri del gruppo di lavoro. Le cave, la borgata, i luoghi religiosi dovranno essere collegati e messi in rete al fine di creare un percorso turistico che non in ultimo crei indotto economico.
SULLE TRACCE DEGLI ZABRERI
Il progetto prevede l’allestimento di due percorsi museali/paesaggistici tematici, l’uno collocato nell’alto vallone di Pagliero tra le cave e le vie di discesa del materiale, e l'altro nel cuore del vallone dalla Chiesa antica e il villaggio Chiabrieri. I percorsi a loro volta andranno ad integrarsi e collegarsi con altri sentieri già segnalati, sia a livello locale (sentiero del Podio) e sia vallivo che intervallivo (i Percorsi Occitani e la G.T.A.)
- 1 passeggiata artistico/culturale
Quindi il sentiero proseguirà verso la borgata Arnaud (casa della confraternita medioevale di muotuo soccorso) passando davanti alla Croce Balisan. Dagli Arnaud salirà ai Chiabrieri, villaggio natale degli Zabreri (edifici e munificio medioevale), per poi ridiscendere alla Chiesa.
- 2 itinerario escursionistico
I LUOGHI DELI ZABRERI
- Itinerari di visita nelle valli Maira e Grana
La scultura in pietra nel medioevo in valle Maira. Portali in pietra, croci rogazionali, tetes coupées, capitelli e colonne sono presenti in tutta la valle e potranno essere collegati da un itinerario ideale e flessibile di vista.
In valle grana certamente si potrà attivare un itinerario tematico più preciso legato ai fonti battesimali. In Valle Grana da Caraglio a Castelmagno si hanno tra i più bei fonti battesimali e acqua santiere di produzione del laboratorio Zabreri. Un quaderno tematico, un deplian, punti informativi presso le opere giuderanno il turista alla visita.
VISITA VIRTUALE DEI LUOGHI
Utilizzando la tecnologia di googlephoto e googlemaps si geolocalizzeranno le opere degli Zabreri e si potranno previsionare. Questo sarà un utile struimento di informazione per il turista “culturale” che potrà poi visitare realmente i luoghi degli Zabreri mettendo forse in moto anche un po’ di economia.
INTERVENTI DI RESTAURO DEL SITO DELLE TRE CHIESE DI PAGLIERO
Sito che raccoglie nel suo insiemi elementi di notevole interesse storico e architettonico: l’antico cimitero a terrazzi sul versante roccioso che è quasi un unicum per la sua estensione e racchiude al suo interno una cappella con la lapide romana. La chiesa parrocchiale medioevale che pur non così appariscente rispetto ad altri edifici religiosi coevi presenti in valle conserva diversi elementi scultorei nascosti in stile Zabreri e l’affresco di San Cristoforo nel sottotetto. La canonica medioevale con archi romanici e gotici, la cucina con camino, l’accesso alla torre campanaria che crea un insieme vernacolare ancora intatto di ambienti medievali ristretti e magnificamente conservati in quanto inutilizzati se non come ricovero di paglia dai primi dell’ottocento. Non ultima la chiesa Parrocchiale ottocentesca che rappresenta un importante momento della vita del vallone che in quel periodo era nel suo massimo fulgore demografico. Al suo interno contiene il fonte battesimale degli Zabreri.
Certamente uno studio organico e un progetto di valorizzazione su tutto questo complesso sarebbe molto interessante ma esula dalle dimensioni di questo progetto.
Unico intervento previsto è il restauro di alcuni vani che costituivano la canonica medioevale.
- restauro della canonica medievale di Pagliero
PROGRAMMA TEMPORALE
Il programma temporale dell'iniziativa si sviluppa inizialmente su tre anualità con ipotesi di prosieguo per i successivi due anni. In realtà saranno probabilmente necessari almeno cinque anni per sviluppare tutte le tematiche e c’è già chi pensa al collegamento con il 2028 e i mille anni di storia della Valle Maira.
RISULTATI ATTESI E RICADUTE DELL’INIZIATIVA
In primis il risultato atteso sarà un approfondimento della ricerca e della conoscenza, migliorare la conoscenza culturale di una collettività aumenta la consapevolezza sulle potenzialità del territorio e dovrebbe/potrebbe far germogliare nuove ulteriori iniziative anche in campo economico.
Non un progetto avulso dalla realtà ma con forti contatti e collegamenti con la vita dei luoghi via via interessati dai “lavori”. Quindi anche iniziative artistiche, feste e manifestazioni oltreché convegni, ricerca, pubblicazioni e mostre.
Quindi in via più diretta, nel trennio, si avranno manifestazioni ed eventi che, oltre a portare direttamente sul territorio ospiti e turisti in cerca di svago e cultura, esse attireranno l’attenzione sui luoghi e quindi si spera che collaboreranno con un più vasto sistema di iniziative a innescare nuove economie sia nell’area montana della valle Maira e Grana prime protagoniste delle opere degli Zabreri, sia in tutto il comprensorio dell’ex marchesato di Saluzzo e del territorio di Cuneo.
Nello specifico si intende:
-favorire azioni di valorizzazione delle risorse culturali ed ambientali in modo da incentivare il processo di sviluppo locale;
-promuovere modelli innovativi di gestione del patrimonio culturale creando una rete di collegamento tra realtà locali;
-sviluppare la valorizzazione delle risorse culturali senza agire in situazione di emergenza, ma a seguito di programmazione e pianificazione;
-promuovere interventi capaci di diversificare, riqualificare ed innovare l’offerta di cultura ed accrescere attraverso la cultura i processi produttivi di altri settori (industria turistico ricettiva, commercio, artigianato).
DESTINATARI
Il bacino di utenza in primis coincide con l’area di attvità degli Zabreri che va dalla valle Stura alla valle Po ed in pianura fino a Cuneo e tutto il Saluzzese. Un area di oltre 100'000 abitanti e con numerosi turisti.
Il progetto si rivolge quindi a:
- Ricercatori e studiosi
- Turismo culturale
- Popolazione locale
luglio 2017
PENSIERI DI PIETRA 2017manifestazione culturale ed artistica
La Pro Loco di San Damiano Macra, che è capofila di questa iniziativa, ha da tempo una forte esigenza di promuovere il proprio territorio che ha tradizioni bimillenarie ma non è per questo considerato dal pubblico. Un problema è perché gli unici momenti che potrebbero essere aggreganti sono le 2 feste che si svolgono, purtroppo, in momenti di non afflusso turistico. L'esigenza è di creare un evento attrattivo che possa rilanciare le connotazioni storiche, artistiche e culturali locali facendole conoscere al grande pubblico. L'evento si propone di promuovere momenti artistico/culturali contemporanei calamitando l'interesse di un pubblico interessato all'arte che al momento è scarso anche in valle. Ulteriore scopo dell'evento è quello di vendere i lavori prodotti dagli scultori per finanziare il futuro punto visita dei fratelli Zabreri a Pagliero maestri scalpellini operanti nel XV° sec., scultori ufficiali del Marchesato di Saluzzo. E' in corso di preparazione il primo evento estivo che ha lo scopo di collegare l'arte plastica contemporanea con l'antica arte degli scalpellini del XV secolo (Zabreri). L'evento si svolgerà nei giorni 14-15-16,luglio, 2017 e avrà la caratteristica di una festa/convegno e mostra/mercato della durata di tre giorni nei quali una trentina di scultori, modellatori, ceramisti ed operatori nel tridimensionale lavoreranno per le strade e piazze del paese. Questi lavori verranno venduti allo scopo di contribuire al finanziamento per la realizzazione del punto visita a Pagliero dedicato agli Zabreri. E' stata contattata l'Accademia di Belle Arti di Torino la quale ha dato la disponibilità di mandare alcuni allievi di Scultura del corso di Tecnica del Marmo. Si puntualizza che tutti questi operatori sono professionisti. A corollario delle tre giornate vi saranno momenti di musica e di approfondimento culturale. Creare interesse intorno al paese che ha molte potenzialità sopite quali: edifici storici e medioevali da recuperare. Importante è il progetto del circuito di visita sugli Zabreri di Pagliero dove si verrebbero a raccogliere alcuni lavori degli Zabreri che a tutt'oggi sono allocati in luoghi non visitabili, ma importante è anche rilanciare le attività ludiche, ricreative e come sviluppare gli accompagnamenti e la rete sentieristica. Sono in progetto l'apertura di due sentieri che graviteranno attorno a Pagliero, uno di questi attraverserà l'antica cava di Belgard e verrà, questo è l'intento, disseminato di opere d'arte contemporanea permanenti, realizzate in numero di una-due all'anno da artisti via via individuati da un'apposita Commissione. San Damiano Macra 10/07/2017 Gian Lerda |
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